Già in passato abbiamo parlato del progettista grafico (graphic designer), degli aspetti del suo lavoro e di come esso si differenzia da un generico “grafico” (In questo link l’articolo dedicato). In questo articolo, invece, parleremo di quali sono le conoscenze che ogni progettista grafico dovrebbe avere. Questo articolo tenta di rispondere alle domande:
“Come faccio a diventare un grafico? Cosa devo studiare per diventare un graphic designer?”.
Indice rapido
La conoscenza è il vero strumento
Qual’è secondo voi lo strumento, “l’attrezzo” principale di graphic designer? Lo strumento più importante di un progettista?
La matita? Ci sono progettisti che non la usano da tempo, quindi direi di no.
Il computer? Neanche, i più grandi progettisti della storia hanno sviluppato i loro migliori progetti grafici quando ancora la computer grafica non esisteva.
Allora, qual’è lo “strumento” fondamentale di un progettista? La conoscenza è il vero strumento. Un progettista, sviluppa soluzioni creative partendo da un problema. In particolare un progettista grafico, produce conoscenza: Conoscenza di un brand, conoscenza di un libro, di un prodotto, di un’azienda, di una storia o di una causa. Per produrre conoscenza il graphic designer ha bisogno di conoscenza.
La conoscenza rende tutto più semplice
John Maeda. Le leggi della semplicità, Bruno Mondadori, 2006
Conoscenza e competenza
Quando produce un artefatto, il progettista grafico, deve conoscere: il pubblico al quale si rivolge, il contesto socio-culturale, il canale utilizzato, l’argomento che è oggetto della comunicazione, le tecniche utili a produrre ciò che lui progetta, gli aspetti economici legati alla produzione dei supporti grafici, gli aspetti legali e tutte le conoscenze tecnico-scientifiche relative al suo lavoro.
Un grafico ignorante non è un progettista, è solo un creativo
Un grafico che acquisisce conoscenza sviluppa le competenze necessarie a svolgere il suo lavoro con professionalità e soprattutto serietà, contro la miriade di “creativi” improvvisati che pensano che il loro lavoro consiste nel “trovare” l’idea giusta. Il graphic designer non è un esploratore, non deve trovare nulla, non deve avere fortuna, non deve essere folgorato da un idea geniale; Egli deve produrre e sviluppare soluzioni creative attraverso un processo progettuale.
Gli studi grafici, le aziende e le agenzie serie sanno che le idee non hanno valore se non sono supportare da una metodologia progettuale efficace. Ho dedicato un articolo proprio l’aspetto metodologico che vi consiglio di approfondire dopo questo articolo. Ma torniamo a noi, abbiamo detto che la conoscenza permette al graphic designer di acquisire le competenze necessarie, ma vi starete chiedendo: “quali sono queste competenze?”
Le tre competenze di base
Proviamo a riassumere per quanto possibile, il mix di conoscenze necessarie a diventare un Graphic designer. Cerco di semplificare il più possibile al fine di fornire una guida pratica alle competenze da acquisire, rischiando di banalizzare l’argomento.
Cominciamo elencando le tipologie di competenze che un graphic designer deve avere, esse si possono racchiudere in quattro tipologie:
- Competenze teoriche
- Competenze tecniche
- Competenze pratiche
Queste competenze sono ciò che distingue un creativo da un progettista grafico. Senza di esse un progettista non può definirsi tale.
Competenze teoriche
La base di partenza di un qualunque progettista sono le competenze teoriche. L’orientamento scientifico e intellettuale del GD è fondamentale e senza di esso si brancola nel buio. Come detto, non si può affrontare un progetto sperando che l’idea creativa arrivi dall’alto come un miracolo e lavorare senza nessuna garanzia di successo, il design non è arte.
Gli studi teorici forniscono al graphic designer la capacità di analizzare il problema, conoscere il contesto culturale e storico ed elaborare soluzioni con cognizione di causa. Un grafico quindi deve fare studi teorici almeno su queste tematiche:
- Basic design
- Teoria della forma e della figurazione
- Percezione visiva
- Teoria del colore
- Semiotica e teoria dei segni
- Matematica di base e geometria descrittiva
- Disegno tecnico e progettuale
- Graphic design
- Metodologia progettuale
- Tipografia, caratteri tipografici e la loro classificazione
- Fotografia e tecnica dell’immagine
- Fondamenti di teoria della comunicazione
- Tecniche per la sintesi del colore
- Computer grafica di base
- Storia
- Storia del design e del design grafico
- Conoscenza dell’arte e della sua storia
- Storia, tecniche e processi di stampa
Risulta opportuno fare un breve approfondimento sul Basic design. Esso è la disciplina centrale delle scuole di design design.
[Riequilibra] “le relazioni fra componente estetica, tecnologica e scientifica nella disciplina e nella professione”
Giovanni Anceshi. Basic design, Fondamenta del design.
Il basic design è teoria della configurazione, disciplina di base delle scuole di design (tra le più note la Bauhaus di Weimar e la Hochschule für Gestaltung di Ulma). È un insieme di fondamenti teorici finalizzati al dare “forma” agli oggetti.
Poi, in base alla specializzazione un graphic designer può orientare i propri studi per acquisire conoscenze specifiche approfondite:
- Comunicazione visiva per l’impresa
- Psicologia dei consumi e sociologia
- Storia e tecnica dei nuovi media
- Marketing e gestione delle imprese
- Comunicazione e advertising
- Linguistica e figure retoriche
- Grafica editoriale
- Storia e tecnica dell’editoria
- Storia del design grafico
- Editoria e grafica editoriale
- fondamenti storia e fisionomia del libro
- Impaginazione
- Design di prodotti digitali
- Principi di User experience
- User interface
- Web design
- Informatica di base
- Computer grafica avanzata
- Nozioni di programmazione
- Linguaggi HTML/CSS
- Nozioni di SEO/SEM
Competenze tecniche
Le competenze tecniche si acquisiscono non solo con lo studio ma anche con il tempo e con l’esperienza. Esse danno la capacità al progettista di trasformare l’idea iniziale, sviluppata grazie alle sue competenze teoriche, in un artefatto grafico. Queste competenze comprendono:
- Conoscenza del funzionamento dei software di grafica computerizzata (in base alla specializzazione a volte anche di animazione o di modellazione 3D)
- Conoscenza approfondita di carte e materiali di stampa
- Conoscenza tecnica dei colori e della loro catalogazione (Ad esempio il Pantone)
- Utilizzo degli hardware e dispositivi di computer grafica
- Utilizzo dei software e dei tool web
Competenze pratiche
Ovviamente, un progettista deve anche saper utilizzare gli strumenti a fare molta pratica. Deve saper realizzare un disegno tecnico, illustrare un minimo su un foglio le proprie bozze, disegnare a matita un layout o una griglia. Inoltre, deve anche saper utilizzare con abilità software di grafica (oggi ormai indispensabili) e rimanere sempre aggiornato con le nuove tecnologie relative al suo lavoro.
Tutto il mix di competenze
A quanto scritto sopra, si aggiungono tutta una serie di capacità ausiliari. Deve saper analizzare un problema, capire i bisogni di un committente, saper relazionarsi con fornitori e clienti, riuscire a pianificare e quantificare il proprio lavoro. Insomma, un graphic designer non è un fantasista o un creativo che fa cose è un professionista altamente specializzato nel trovare soluzioni a problemi relativi la comunicazione visiva.
Acquisire tutte queste competenze vuol dire orientarsi scientificamente alla professione del progettista grafico, definendo il proprio modo di lavorare sulla base di un lungo studio, della pratica e di conoscenze profonde della materia in cui si opera. Non c’è spazio per l’improvvisazione!
Se stai leggendo questo articolo perché vuoi diventare un graphic designer, quello che devi sapere e che bisogna studiare parecchio. La creatività non basta. Puoi iscriverti ad un’accademia o ad una scuola di design oppure studiare per conto tuo. Quindi a conclusione di questo articolo ti consiglio la mia bibliografia di riferimento, i testi principali per cominciare a muovere i primi passi nel mondo del graphic design.