Questo articolo è rivolto principalmente ad imprenditori e aziende che hanno a che fare, per lavoro, con grafici e creativi. Quante volte vi sarà capitato di ingaggiare un grafico con un buon portfolio e ritrovarvi con un “creativo” che non riesce a sviluppare una soluzione che vi piaccia?
Quante volte vi è capitato di fare decine e decine di revisioni su un progetto, con il risultato di avere un enorme perdita di tempo e denaro, trovandovi comunque con un risultato che non vi soddisfa a pieno? Perché succede questo? Di chi è la colpa?
Parafrasando John Gray, diciamo che:
I clienti vengono da “Marte”, i grafici vengono da Venere.
Il più delle volte, quindi, cliente e grafico sono due pianeti diversi, che parlano lingue differenti, che hanno fatto un percorso formativo e professionale completamente diverso e l’incompatibilità è una naturale conseguenza di questa diversità. Ma allora, come risolvere questo problema? Come ottenere il massimo dal proprio grafico? Il segreto è un buon Brief.
Indice rapido
La comunicazione d’impresa
Facciamo un passo indietro. Per comunicare in maniera efficace una qualsiasi impresa commerciale (grande o piccola che sia) ha bisogno sicuramente di due cose:
- Una buona strategia di marketing
- Una buona strategia di comunicazione
Senza di esse si brancola nel buio, si va a tentativi e non si ha mai il controllo dei risultati. In poche parola senza una strategia solida si rischia di bruciare risorse e rovinare anni di lavoro. Se voi non riuscite a cresce, siete costretti ad adottare soluzioni di sopravvivenza mentre i vostri competitor continuano a crescere e guadagnare più di voi; probabilmente, il motivo, è che non avete una strategia di marketing efficace o una strategia di comunicazione solida (o nessuna delle due).
Questa è la base di partenza, e da questa base dipendono anche i risultati di chi lavora con voi. Banalmente, se non avete un piano di comunicazione chiaro, finirete per fare richieste all’ultimo minuto, con il rischio di rincorrete le attività oppure di avere tanta “carne al fuoco” senza avere il controllo di cosa è stato fatto e di cosa si sta facendo. Alla fine il costo di tutto questo disordine lo pagate voi.
Con un piano di comunicazione chiaro, invece, saprete in anticipo cosa ci sarà da fare, potrete raccogliere tutte le informazioni e trasferirle ai vostri collaboratori che avranno più tempo per lavorare sulle attività, restituendovi dei risultati migliori. Inoltre, saprai sempre a che punto è il tuo piano avendo sotto controllo spese e tempi.
L’imprenditore tutto fare
Come detto l’organizzazione e lo sviluppo di strategie chiare e solide sono tutto. A mio avviso se non hai queste due cose non puoi neanche definirti un imprenditore. Puoi avere anche una azienda che ti fattura centinaia di migliaia di euro o più ma se non hai il controllo dell’attività non sei un imprenditore ma “uno a cui gli è andata bene fino a questo momento”. Se non hai il controllo non puoi reagire ai cambiamenti del mercato e quando fallisci dai colpa allo stato o agli eventi della vita.
Spesso, un sintomo abbastanza evidente della mancanza di capacità imprenditoriali, è il fatto di essere un imprenditore tutto fare. Non solo ti occupi degli aspetti commerciali ma fai anche il lavoro dei tuoi dipendenti, ricoprendo più ruoli nella tua azienda e a volte lavorando più delle risorse che hai assunto. Sappi che stai uccidendo la tua azienda, soprattutto se essa sopravvive solo perché ci sei tu che fai un po’ di tutto. Magari ti lamenti pure che i tuoi dipendenti non lavorano quanto te o come te.
L’unico modo che hai per crescere e delegare e strutturare la tua azienda in maniera solida. Fatta questa premessa generale, andiamo nello specifico della comunicazione visiva. Supponendo tu abbia una buona strategia, vediamo come gestire un progetto grafico partendo da il modo in cui organizzare il team di lavoro.
Opzione 1 – Reparto creativo interno
Alcune aziende, quelle che possono permetterselo e hanno una buona gestione delle risorse umane, optano per formare un team di creativi interno. Di sicuro, questa soluzione ha il vantaggio di formare professionisti che lavorano costantemente sui progetti e imparano la stessa lingua dell’azienda, creando una sinergia perfetta tra “il cosa” e “il come”.
Questa soluzione non è esente da svantaggi. Se non si seleziona bene il personale i risultati potrebbero essere catastrofici. Troppo spesso ho visto recruiter tentare di selezionare progettisti grafici allo stesso modo di come selezionano addetti alla vendita o segretarie. Senza un programma di domande dedicato e senza una formazione di base sul tema.
Altrettanto spesso, ho visto recruiter tentate di selezionare progettisti con una prova pratica “da fare a casa” o peggio da fare sul momento in pochi minuti. Purtroppo, chi si occupa di progettazione grafica, sa che questi tipi di test sono assolutamente anacronistici e spesso portano a conclusioni sbagliate, inserendo in azienda profili non adatti.
Opzione 2 – Agenzia esterna
Sicuramente la soluzione di ingaggiare un team esterno è una soluzione che può rivelarsi efficace. Un agenzia di comunicazione o uno studio grafico possono metterti a disposizione un team di professionisti specializzati.
I vantaggi sono molteplici: Non siete legati ad assunzioni, e si paga solo il lavoro che viene sviluppato. Si risparmia tempo per i colloqui e si ha una gestione più flessibile. Di contro, bisogna considerare che ci si rivolge a persone che, potenzialmente, non sanno nulla della vostra azienda e non parlano la vostra stessa lingua. Inoltre molto spesso le persone che si occupano del vostro progetto si occupano anche di tanti altri progetti, per altri clienti e questo allunga i tempi.
Opzione 3 – Libero professionista
Se con l’agenzia si può avere a disposizione un numero di professionisti che si interessano al vostro progetto, d’altra parte si rischia di incorrere a costi esorbitanti e tempistiche eccessivamente prolungate (Non sempre ovviamente).
Con un libero professionista il rapporto è molto più intimo i tempi di consegna sono brevi e i costi sono sicuramente inferiori. Tuttavia per progetti a lungo termine, di grossa portata e che magari interessano più aree della comunicazione, il libero professionista può risultare un po’ stretto e insufficiente.
Quindi qual è la scelta migliore? Non c’è. Dipende, dal tipo di progetto, dalla strategia che avete, da i tempi a disposizione e dal budget che volete investire. Lascio a voi le considerazioni in merito.
Volete migliori risultati? fate un brief
Indipendentemente dal fatto che abbiate un team interno, un agenzia di fiducia o un freelance al quale vi appoggiate, la chiave per ottenere un buon risultato è il brief. Questo è uno strumento utile per trasferire tutte le informazioni necessarie al progettista. Il brief è:
Un breve documento che riassume i risultati di una ricerca di marketing e indica gli obiettivi di una determinata campagna marketing.
Non dimentichiamo che il lavoro di un progettista grafico è prima di tutto progettuale e non creativo. Pertanto, un grafico per svolgere il proprio lavoro ha bisogno di informazioni e stimoli. Quindi possiamo dire che:
Più informazioni diamo al progettista grafico più esso riuscirà a sviluppare un progetto vicino alle nostre aspettative in minor tempo.
Non basta dire: “Ho un ristorante tipico, vorrei un logo moderno ma elegante“. Capite bene che le soluzioni possibili, sulla base di queste informazioni, sono pressoché infinite e raramente saranno vicine alle vostre esigenze. Quando si parla con un progettista bisogna essere più precisi possibili nel descrivere cosa vorremmo ottenere, cosa vorremmo comunicare e perché.
Le informazioni utili
Vi sembrerà strano ma spesso scoprirete che nemmeno voi avete tutte le informazioni che servono per sviluppare un progetto efficace. Ma quali sono queste informazioni?
- Prima di tutto nono necessarie informazioni sul vostra brand:
- La vostra identità: Chi siete e cosa fate (Un ristorante, cibo tipico mediterraneo)
- Il vostro know-how: Da quanto tempo lo fate e come (Da 10 anni, utilizziamo una speciale tecnica in cucina)
- La vostra missione: Perché lo fate (Vogliamo diffondere la genuinità della cucina tradizionale e riproporla in chiave moderna)
- La vostra distribuzione: Dove lo fate (Abbiamo due ristoranti, nel centro storico, nelle strade principali, in edifici storici da noi ristrutturati)
- Il vostro aspetto: Come vi presentate (Abbiamo un arredo moderno che va in contrasto con uno stile rustico, il colore predominante è il rosso e il verde. Il nostro brand ha un immagine sobria e famigliare, uno stile rustico ma moderno al tempo stesso)
- Informazioni relative al target di riferimento:
- Informazioni socio-economiche
- Informazioni demografiche e culturali
- Informazioni sull’età media
- Informazioni sul rapporto tra i vostri clienti e la vostra attività (Avventori, fedeli, turisti, residenti etc…)
- Informazioni sui feedback ricevuti
- Informazioni sui cambiamenti nel tempo dei vostri clienti.
- Tutte le informazioni sugli obbiettivi che volete raggiungere:
- Attuale posizionamento della vostra attività
- Obbiettivo di marketing principale (Diffusione del brand, aumento dei profitti, miglior posizionamento, cambio target, fidelizzazione )
- Obbiettivo marketing secondario
- Termine per il raggiungimento degli obbiettivi
- Analisi sulla vostra situazione attuale rispetto agli obbiettivi da raggiungere
- Infine, tutte le informazioni relative al progetto
- Cosa volete realizzare in dettaglio (marchio, pubblicità, un sito internet, dei gadget, etc..)
- Perché volete realizzarlo
- Qual’è il budget preventivato
- Quali sono i tempi di consegna previsti
- Quali sono le vostre idee di partenza e le vostre aspettative
- Quali sono i progetti simili della concorrenza
- Quali sono le vostre ricerche preliminari in merito al progetto
Ovviamente queste sono solo le informazioni base, quelle necessarie a dare gli strumenti giusti al vostro creativo di riferimento per realizzare un progetto che parli la vostra lingua. Queste informazioni possono essere comunicate a voce durante un incontro (briefing), sarà cura del progettista prendere appunti in merito ma sarebbe meglio scriverle in un vero è proprio documento di brief.
L’esperienza visiva
Nel caso in cui vi affidate ad un freelance o un agenzia esterna, per agevolare ulteriormente il lavoro è opportuno far assaporare la vostra attività. Chiaramente dipende da quello che fate ma nel caso preso in esempio (Un ristorante), potreste invitare il progettista all’interno della vostra struttura, mostrargli i vostri prodotti, l’arredamento e soprattutto altri artefatti realizzati in precedenza (Ad esempio menù o vecchi flyer). Parlando di comunicazione visiva, l’esperienza visiva è essenziale.
In alcuni casi, può essere fondamentale anche un esperienza auditiva: Quando realizzo cover per album musicali, ascolto sempre i brani per il quale sto sviluppando il progetto. Questa esperienza sensoriale può essere considerata, in un certo qual senso, parte del brief, perché fornisce spesso delle informazioni fondamentali che sono lo stimolo di partenza per lo sviluppo del concept iniziale.
Conclusione
Le informazioni sono alla base di un lavoro progettuale e gli stimoli sono fondamentali per un progetto creativo. Spesso, quando si tratta di progetti di una certa complessità e di aziende particolarmente complesse, reperire le informazioni utili diventa un costo in termini di tempo e denaro. Bisogna effettuare delle ricerche, studiare gli aspetti meno conosciuti della propria azienda e fissare degli obbiettivi mirati, concreti ma soprattutto fattibili.
Studiare il proprio target di riferimento, analizzare la situazione attuale del proprio brand e della propria azienda e sviluppare i giusti obbiettivi di marketing non è facile. Spesso è necessario l’intervento di un marketing manager che si occupi solo di questo aspetto. Questi costi vanno preventivati nel budget complessivo del progetto. Può sembrare un dispendio di risorse ma ricordate:
Prima di capire COME fare, è fondamentale capire COSA fare. Se il COSA è forte, il COME si trova sempre…
In questo articolo abbiamo visto il COSA, nel prossimo articolo vedremo il COME e cercheremo di capire come riconoscere un buon progettista grafico. Nel frattempo vi invito allegare questo articolo dedicato al graphic design.